DRAGON- LA STORIA DI BRUCE LEE

Ho visto questo film che ero poco più di una bambina e negli anni, pur non sapendo assolutamente il titolo, mi è rimasta dentro una fortissima sensazione di passione, al pensiero del film.
Passione ed energia esplosiva.

Tutti, bene o male sanno la storia di Bruce Lee, americano per nascita, cresciuto dal padre in Cina, Bruce viene consegnato nelle preziose mani del Kong fu e del Taek wondo che era solo un bambino, istruito e allenato per una vita, per affrontare quello che dal padre è chiamato: il Demone.
Un demone vero e proprio, che si tramanda da padre in figlio, di generazione in generazione nella famiglia Lee, che porta ad orribili incubi e alla morte del primogenito maschio.


Bruce cresce forte e atletico e va in America, dove all'inizio lavora come lavapiatti in un ristorante cinese e poi si iscrive all'Università, dove incontra Linda.
Bruce e Linda diventano sin da subito una coppia affiatata e innamorata e in poco tempo si sposano. 
La madre di Linda non prende bene la scelta della figlia; il contesto storico infatti è ancora fortemente razzista e la famiglia della ragazza è la classica famiglia borghese, cui un ragazzo cinese non vorrebbe mai legarsi in parentela!
Incuranti delle dicerie, Bruce e Linda vanno avanti e aprono la prima palestra di Kong Fu, dove in breve si iscrivono moltissime persone.

Bruce però è anticonvenzionale nel suo modo di insegnare, tanto che decide di diffondere la cultura del suo popolo e dell'arte del Kong Fu, a tutti coloro che desiderano conoscerla, mentre fino ad allora, la conoscenza era riservata ai soli cinesi.
Per questo viene sfidato da un campione del Kong Fu e se nello scontro fosse uscito perdente, avrebbe dovuto chiudere la palestra; in caso contrario avrebbe potuto continuare a insegnare liberamente.
Bruce esce vincitore, ma il suo avversario, scorrettamente, lo colpisce alle spalle mandandolo in ospedale, dove tutti i  medici diagnosticano un completo riposo e l'impossibilità a riprendere l'attività fisica.


Dalla regia di Rob Cohen del 1993 ecco la biografia romanzata del grande Bruce Lee.
Un uomo originale che a distanza di decenni sa ancora ispirare le nuove generazioni, grazie alla sua elasticità mentale, alla sua capacità di stravolgere la rigidità e di renderla... fluida, come l'acqua, elemento cui si ispira.

'Non essere un'unica forma, adattala e costruiscila su te stesso e lasciala crescere: sii come l'acqua. Libera la tua mente, sii informe, senza limiti come l'acqua. Se metti l'acqua in una tazza, lei diventa una tazza. Se la metti in una bottiglia, lei diventa una bottiglia. Se la metti in una teiera, lei diventa la teiera. L'acqua può fluire, o può distruggere. Sii acqua, amico mio.'(cit. tratta dalle riprese della serie tv Longstreet).

Tutto ciò che mi sento di aggiungere è difficile da spiegare in poche righe e abbraccia molti temi.

Bruce Lee riecheggia ancor oggi con una forte presenza e un forte rispetto.

Ci ha insegnato a fletterci, ad essere fluidi nella vita seguendone il corso senza attrito ed è un concetto cosi semplice e terrorizzante, che non ci si capacita di come seguirlo.

E' un lavoro lungo e faticoso l'avere fiducia in un corso di vita che prevede l'arrivo in un mare poi; faticoso ed estenuante a volte, ma sono certa sia la chiave di s- volta per una vita migliore.

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